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Vestirsi con gli scarti dell’arancia

Vi annoiate a trovare sempre gli stessi vestiti nell’armadio?

Le collezioni in passerella propongono abiti irrealistici allo stesso costo di un’utilitaria? Bene, Γ¨ il momento di valutare l’acquisto di una bella gonna arancione. Nel senso che Γ¨ realizzata proprio con gli scarti del frutto. Il tessuto si chiama “Orange Fiber”: Γ¨ ecologico, resistente e rilascia sulla pelle i principi attivi delle vitamine. A crearlo due ragazze catanesi, Adriana ed Enrica, piene di “roba”. Tutto inizia nella cucina di un appartamento occupato da due studentesse milanesi fuori sede.

Adriana ha pensato di fare soldi con le 700.000 tonnellate di arance non confezionate prodotte ogni anno. Studia moda e si stava specializzando in materiali innovativi. La ragazza ha coinvolto Enrica e insieme hanno capito come estrarre la cellulosa adatta alla filatura. Le ragazze hanno verificato la fattibilitΓ  del processo con il Politecnico di Milano e hanno avviato il processo di sperimentazione con il Dipartimento di Chimica dei Materiali. Poi sono arrivati i finanziamenti e l’avviamento. Gli abiti fanno bene anche al benessere perchΓ© rilasciano sulla pelle sostanze benefiche e non invasive. La sensazione Γ¨ quella di avere una pelle piΓΉ morbida, dopo una doccia o dopo una crema. I vestiti non ungono e garantiscono questa caratteristica per almeno 20 lavaggi. La fase di sperimentazione inizierΓ  a breve.